Imparare a registrare: esercizi con la memoria a Genazzano | Metodologie di acquisizione delle fonti orali | Castello Colonna di Genazzano – 13/15 ottobre 2011
Ci fa piacere proporvi una valutazione, interna al Direttivo AISO, sullo svolgimento della prima edizione della scuola di storia orale, che abbiamo organizzato in ottobre a Genazzano.
Già dal lancio dell’iniziativa, alcuni mesi addietro, si è ricordato come l’associazione dal 2008 ha organizzato corsi di approfondimento metodologico sulle attività inerenti il “trattamento” tecnico professionale delle fonti orali. In questi percorsi si sono analizzate problematiche presenti dal momento della “creazione” della fonte fino alla sua archiviazione. Fattori questi che non sempre vengono tenuti in debito conto ma determinanti per una resa “oggettiva” della documentazione acquisita nel corso delle ricerche.
D’altronde le fonti orali sono ormai da molto tempo indissolubilmente legate alla loro forma sonora e audiovisiva – avremmo addirittura difficoltà ad immaginare diversamente – e questo comporta la necessità di una adeguata preparazione professionale e tecnica, oltre che teorica e metodologica, per impegnarsi in questo ambito.
Disporre di un minimo di padronanza con le tecnologie e i metodi adeguati per la registrazione e la ripresa sonora e audiovisiva, conoscere le normative, i codici etici inerenti l’utilizzo delle fonti orali, sono ad esempio alcuni degli argomenti trattati in questi corsi. Altri punti fondamentali sono stati poi quelli riguardanti il lavoro di descrizione catalografica, di catalogazione in sintonia con standard operanti a livello internazionale e infine argomentazioni legate ai processi di conservazione a lungo termine delle fonti audiovisive, ecco, questi sono state le materie che si è cercato di affrontare nei corsi “Imparare a registrare” svolti dall’AISO.
L’appuntamento di Genazzano ha sicuramente attinto dallo spirito di questi corsi, ma qui si è voluto dare un respiro più ampio alla trattazione degli stessi argomenti tecnico/scientifici, sperando di riuscire ad approfondirli adeguatamente e con l’intento di proporre periodicamente momenti simili in una sorta di viatico che una volta compiuto possa permettere di acquisire una preparazione o quantomeno una conoscenza approfondita delle attività che sono legate alla ricerca che privilegia le fonti orali.
È iniziata insomma con l’incontro di Genazzano la “scuola AISO”! Sinceramente senza pretese di ammantare chissà di quale significato tale terminologia, semplicemente perché volevamo già dal titolo dell’iniziativa far comprendere chiaramente che una parte centrale sarebbe stata dedicata a un approfondimento didattico-formativo.
Si è deciso di iniziare le “lezioni” – all’interno di un laboratorio sì teorico ma in maggior parte molto pratico – trattando le metodologie tecniche professionali inerenti l’acquisizione audio e audiovisiva di una fonte orale/audiovisiva: teoria e pratica della registrazione sonora, ripresa video “sul campo”.
Ma la scuola non si è esaurita con il solo laboratorio – che si è tenuto per tutta la seconda giornata del convegno – in apertura abbiamo dedicato un intero pomeriggio alla metodologia della ricerca qualitativa, antropologica e storica attraverso le fonti orali e nella giornata conclusiva abbiamo svolto un workshop sul confronto e sulle esperienze di ricerca intorno ai temi della memoria dei confini, delle città e dei territori. (Puoi vedere il programma degli interventi sul qui)
La scuola si è rivolta principalmente a ricercatori di varia età ed esperienza, e in effetti i circa 20 partecipanti sono stati in parte studenti desiderosi di discutere le proprie tesi di laurea e di dottorato, ma non sono mancati i ricercatori strutturati o free lance, con formazioni disciplinari diverse: questo è stato il vero tesoro del corso, perché ha permesso un immediato coinvolgimento dei partecipanti, che hanno saputo e voluto portare la propria esperienza, i dubbi, i progetti, le metodologie al tavolo del seminario, rendendo davvero partecipato e interattivo lo scambio tra organizzatori e iscritti. Per noi questo è stato il grande successo dell’iniziativa, che si proponeva di favorire lo scambio informale, circolare e democratico, come è nella tradizione di chi pratica la storia orale e in particolare dell’Aiso.
Nonostante qualche difficoltà organizzativa iniziale, durante la scuola abbiamo avuto modo di vedere e ascoltare spezzoni di ricerche, progetti, documentari, interviste, progetti web che ci hanno aiutato a confrontarci sulle metodologie e le tecniche, oltre che sulle attrezzature. Il giovedì sera abbiamo proiettato il documentario di Rossella Schillaci Shukri. A new life e il progetto Approdi della stessa regista, che purtroppo non ha potuto intervenire alla serata.
Vi proponiamo una panoramica dei progetti di cui abbiamo ascoltato e parlato e proiettato materiali durante il corso:
- Sabrina Benussi: Rapotez, un caso italiano
- Alessandro Cattunar: Strade della memoria
- Piero Cavallari
- Giovanni Contini: USC Shoah Foundation Institute e Interviste video ai minatori Monte Amiata
- Marco Daleo
- Stefania Ficacci:
- Gabriella Gribaudi
- Maria Immacolata Macioti
- Marco Marcotulli: Canti lontani dal centro
- Alessandro Portelli: interviste su i Castelli romani conservate presso Circolo Gianni Bosio
- Rossella Schillaci: Shukri. A new life e Approdi
- Alessandro Triulzi: Come un uomo sulla terra e Asinitas
Sinceramente ci è sembrato che la scuola abbia trovato il favore di quanti vi hanno partecipato, ma per confermare la nostra percezione abbiamo bisogno di pareri. Privilegiati ovviamente saranno quelli di chi è stato con noi a Genazzano ad ottobre, ma qualsiasi contributo sarà prezioso, anche perché…stiamo pensando seriamente di riaprire presto la scuola! Vi invitiamo quindi a mandarci riscontri, proposte, osservazioni, critiche, correzioni, suggerimenti (sia sul piano didattico-formativo, sia sul piano tecnico-laboratoriale, che sul piano organizzativo) e quant’altro possa essere utile per organizzarci al meglio.
Per commenti/suggerimenti scrivere a aisoitalia@gmail.com.