Presentazione del libro di Andrea Caira Un tetto e due scuole. Memorie Jugoslave (Tab Edizioni 2022).
Lunedì 20 febbraio ore 17 presso la Casa della Memoria e della Storia, Via San Francesco di Sales, 5 (Roma)
Sinossi del volume:
“Un tetto e due scuole. Memorie Jugoslave” è il frutto di una ricerca svolta in maniera errante tra
l’estate e l’autunno 2021 in Bosnia-Erzegovina. L’idea concettuale è stata quella di approfondire i
circuiti di trasmissione transgenerazionale delle memorie riconducibili all’ultimo conflitto bosniaco,
prestando attenzione ai vettori di propagazione, agli spazi significati, e alle modalità dirette e
indirette di dispersione delle differenti interpretazioni. Un percorso che, in ultima analisi, ha portato
lo studio a soffermarsi sull’imperitura tensione sociale che si stempera tra il dover di memoria
istituzionalizzato e la memoria spontanea.
Timidamente, questo volume vorrebbe così contribuire al dibattito pubblico rispetto a una crisi
cultural-identitaria del tempo presente rimasta pressoché inevasa. Per rispondere a questa
stimolante sfida storiografica è stato fondamentale non cristallizzare i vincoli culturali che reggono
le comunità locali ma, ove possibile, di interrogarli; ponendo in dialogo le due soggettività: quella
mia (del ricercatore) con quella dei testimoni incontrati durante la ricerca (come custodi di
conoscenza).
Alla luce di queste considerazioni il lavoro finale ha utilizzato in maniera privilegiata le fonti orali
con lo scopo di sviluppare un prodotto che nella sua restituzione fosse transdisciplinare, co-
autoriale e in armonia con la Public History. Quello che segue è dunque uno scritto policentrico,
che nasce dalle storie di vita dei narratori, ma che si sviluppa in forma di documentario tra le strade
e le superstrade, tra gli edifici fatiscenti e le opere di ingegneria resistenziale.
Mediante l’utilizzo delle fonti orali l’intenzione è stata quella di restituire centralità alle varie voci
che popolano il frastagliato paesaggio bosniaco, ascoltando e praticando un esercizio di
storicizzazione delle relazioni tra le diverse temporalità di un trauma vivo e di natura sincretica.
Quella che giustamente il giornalista Luca Leone ha definito come una “pace fredda” sotto il profilo
politico, si traduce in una memoria conflittuale che nel linguaggio quotidiano viene reificata
attraverso rappresentazioni monumentali, targhe, scritte e installazioni segniche volte a significare
il territorio circostante.
INTERVENGONO:
Stefano Bartolini
FONDAZIONE VALORE LAVORO
Federico Goddi
IRSIFAR
Enisa Bukvìc
ASSOCIAZIONE BOSNA U SRCU
Antonio Canovi
AISO
COORDINA:
Giulia Zitelli Conti
AISO – IRSIFAR
Sarà presente l’autore
Qui la locandina dell’iniziativa.