Nell’anno della celebrazione dei 150 anni dall’Unità d’Italia, Diacronie dedica il dossier di gennaio 2011 alle “altre Italie”, a quelle delineatesi nelle mentalità e nelle culture maturate fuori dai nostri confini nazionali. L’intento è di adottare un approccio “diverso”, realmente esterno, rispetto ai temi di unità nazionale e di storia patria ai temi dell’identità nazionale e della storia patria, accostando due ampie prospettive che possano nell’insieme portare un contributo innovativo alla riflessione sul nostro paese.
In primo luogo si intende affrontare l’immagine dell’Italia affermatasi all’estero, a partire dalla formazione dello stato, seguendo le evoluzioni conosciute nel corso della storia unitaria: quali eventi e quali ragioni hanno concorso a produrre questi mutamenti? Quali responsabilità individuali e collettive, politiche e culturali hanno inciso sull’immagine dell’Italia fuori dai propri confini?
Dall’immagine filtrata all’estero si sposta l’attenzione agli attori che dall’XIX secolo in poi sono andati a costruire l’“italianità” d’oltreconfine. Le comunità di emigranti italiani hanno definito nuovi microcosmi (politici, sociali, regionali…) identitari a partire dalla comune origine. Diacronie vuole approfondire quanto dell’Italia – o delle Piccole Italie – sia rimasto nelle comunità emigrate e quale sia stata la percezione della madrepatria per chi viveva in un nuovo paese, a volte avendone acquisito la nazionalità.
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