EDITORIALE
Verba volant? Le parole volano? E noi cerchiamo di farle arrivare lontano attraverso questo foglio volante con cui l’AISO riprende a far sentire la propria voce ai soci e ai simpatizzanti. Come i fogli volanti della nostra tradizione popolare, anche questo “esce quando può”. Ma promettiamo di non far passare troppo tempo tra un numero e l’altro. L’anno che si apre sarà importante per la nostra associazione, che cerca di dar voce (e ascolto!) alla ricca galassia della storia orale italiana. Alla fine del 2012 si procederà al rinnovo delle cariche – il direttivo e la presidenza – e ci auguriamo di poter rinfrescare l’AISO con nuove energie e presenze. Nel frattempo, chi vuole legga questo foglio, segua il sito web e la pagina Facebook, ma anche ci scriva – se ha piacere – e invii notizie delle ricerche che fa, dei libri che ha pubblicato, delle iniziative che vorrebbe mettere in cantiere. L’AISO e il suo organo volante vorrebbero essere come una poesia in ottava rima: sempre aperti, e dove tutti aggiungono quel che possono.
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PROSSIME INIZIATIVE AISO
20-23 febbraio 2012 – Oral history a Umm el-Fahem
Workshop internazionale su Stories, Memories and Narratives: Oral history and Its Archives. (Umm el-Fahem, Israele, febbraio 2012), organizzato dall’AISO e dalla Gallery di Umm el-Fahem. Umm el-Fahem è una città palestinese in Israele che celebrerà questa primavera “800 anni” di storia. La Gallery è un museo di arte palestinese ma anche un archivio della memoria dei villaggi palestinesi in Israele.
Info: Gabriella Gribaudi gribaudi@unina.it.
Marzo 2012 – Storie di famiglie – Roma
Seminario in costruzione su Storie di famiglie e generazioni (Roma, fine marzo 2012). Contestualmente è prevista una raccolta di filmati e video su famiglie, che possono essere inviati a Maria Immacolata Macioti (Dip. di Scienze Sociali, via Salaria 113, 00198 Roma), insieme a una liberatoria per l’uso a scopo didattico e di ricerca. Il materiale inviato non verrà restituito.
Info: Maria Immacolata Macioti mariaimmacolata.macioti@gmail.com.
Maggio 2012 – Ascoltare il lavoro – Venezia
Il seminario “Ascoltare il lavoro” è un appuntamento annuale nato nel 2010 per presentare e discutere le ricerche in corso sul lavoro, nel campo della storiografia e delle scienze sociali (Operai al Nord. Territori, identità, culture politiche, 2010; Con le orecchie dritte. Percepire e registrare il cambiamento sociale, 2011). Lo organizzano l’AISO, l’IRES Veneto e il Dipartimento di Studi Umanistici di Ca’ Foscari. Per la terza edizione, prevista per maggio 2012, l’invito a partecipare è rivolto in primo luogo a giovani studiosi – dottorandi e ricercatori, freelance o strutturati nelle università e nei centri studi – interessati a presentare le proprie ricerche, a discuterne i contenuti e le metodologie adottate, a confrontarsi con approcci e linguaggi disciplinari differenti.
Info: Alessandro Casellato a.casellato@unive.it.
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RESOCONTI
Scuola di Storia orale – Genazzano – 13-15 ottobre 2011
Nell’ultima riunione del direttivo dell’AISO un punto all’ordine del giorno ha riguardato la discussione sull’appuntamento svoltosi a Genazzano dal 13 al 15 ottobre scorso. Già dal lancio dell’iniziativa, alcuni mesi addietro, si è ricordato come l’associazione dal 2008 ha organizzato corsi metodologici sulle attività inerenti il “trattamento” tecnico professionale delle fonti orali. In questi percorsi si sono analizzate problematiche presenti dal momento della “creazione” della fonte fino alla sua archiviazione. Fattori questi che non sempre vengono tenuti in debito conto ma determinanti per una resa “oggettiva” della documentazione acquisita nel corso delle ricerche. L’appuntamento di Genazzano ha sicuramente attinto dallo spirito di questi corsi, ma qui si è voluto dare un respiro più ampio alla trattazione degli stessi argomenti, sperando di riuscire ad approfondirli adeguatamente e con l’intento di proporre periodicamente momenti simili in una sorta di viatico che una volta compiuto possa permettere di acquisire una preparazione o quantomeno una conoscenza approfondita delle attività che sono legate alla ricerca che privilegia le fonti orali.
È iniziata insomma con l’incontro di Genazzano la “scuola AISO”! Senza pretese di ammantare chissà di quale significato tale terminologia, semplicemente perché volevamo già dal titolo dell’iniziativa far comprendere chiaramente che una parte centrale sarebbe stata dedicata a un approfondimento didattico formativo. Si è deciso di iniziare le “lezioni” – all’interno di un laboratorio sì teorico ma soprattutto molto pratico – trattando le tecniche professionali inerenti l’acquisizione audio e audiovisiva di una fonte orale: teoria e pratica della registrazione sonora, ripresa video “sul campo”. Ci è sembrato che la scuola abbia trovato il favore di quanti vi hanno partecipato, ma per confermare la nostra percezione abbiamo bisogno di pareri. Privilegiati ovviamente saranno quelli di chi è stato con noi a Genazzano ad ottobre, ma qualsiasi contributo sarà prezioso, anche perché… stiamo pensando seriamente di riaprire la scuola. Leggi l’articolo completo.
Info: Piero Cavallari piero.cavallari@iol.it
Biblioteca e archivio – Circolo Gianni Bosio
È ora accessibile anche dal sito AISO il catalogo della Biblioteca del Circolo Gianni Bosio, collezione che accoglie anche i volumi, audio e video donati all’AISO e offre un catalogo consultabile on-line. Il materiale è consultabile a Roma presso la Casa della Memoria. La Biblioteca accetta donazioni di libri, DVD, CDaudio e altri materiali. Leggi l’articolo completo
Info: aisoitalia@gmail.com
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LIBRI RICEVUTI E SEGNALATI
Maria Porzio, Arrivano gli alleati! Amori e violenze nell’Italia liberata, Roma-Bari, Laterza 2011 – Il libro affronta l’analisi del rapporto tra donne e uomini nell’immediato dopoguerra: donne e soldati occupanti, donne e connazionali maschi nei territori liberati dagli alleati a partire dal settembre 1943 (Napoli e la Campania con maggiore attenzione, ma anche Roma e l’Italia centrale). La descrizione si basa su una fitta documentazione che va dalle fonti americane e inglesi dell’Administration Control Commission, ai giornali dell’epoca, agli incartamenti dei prefetti e dei questori, alle lettere, ai diari, alle storie di vita di spose di guerra. Ne risulta uno spaccato assolutamente inedito dell’Italia “liberata” che offre spunti di grande rilevanza per ripensare quadri di analisi consolidati o approfondire suggerimenti emersi da studi passati, quali quelli di Nicola Gallerano: le violenze e l’arroganza dei soldati “liberatori”, la prostituzione, ma anche l’incredibile quantità di relazioni fra soldati e donne lungo un continuum che va dalla violenza alla prostituzione fino ai rapporti di amore e ai matrimoni.
Di grande significato ancora i capitoli che illustrano la reazione dei maschi italiani: i tantissimi casi di tonsura nei riguardi delle donne che avevano relazioni con i soldati alleati, l’appoggio incondizionato dato a colei che uccise il militare britannico da cui era stata ingannata e abbandonata, ci offrono una visione inedita dei rapporti con gli alleati-amici, profondamente diversi da quelli che la successiva retorica repubblicana ci ha consegnato, e fanno emergere in maniera significativa quel sentimento di sconfitta e di umiliazione, che una parte della popolazione maschile, che per vari motivi soggettivi e congiunturali non partecipò alla resistenza, portò con sé dall’esperienza della guerra, della prigionia, della disfatta militare.
Giuseppe Colitti, Popolo e Risorgimento nelle fonti orali del Vallo di Diano, Battipaglia, Laveglia&Carlone, 2011, pp. 207 – Frutto di una ricerca decennale sulla tradizione orale delle “classi che hanno vissuto la storia senza poterla scrivere”, l’a. risale fino al Risorgimento, narrato attraverso le memorie di famiglia. L’ambiente è quello a ridosso del Cilento, tra Campania e Basilicata. Si racconta che quando nel 1857 sbarcò Pisacane, gli si parò davanti l’Arcangelo San Michele con la bilancia in mano in quanto garante dell’equilibrio cosmico: “Badate, tornate indietro, se no sono guai per voi”, disse ai 300 facinorosi. Loro non gli diedero retta, lo chiamarono “mezzacalzetta”, e furono massacrati.
Viviana Perin, In cartiera a Corsico. Storie di uomini e di macchine, Milano, 2007, pp. 191 – Venti interviste e un ricco archivio fotografico e documentario, e una fabbrica che ha attraversato quasi per intero il “secolo del lavoro” (1904-1998): materiali e soggetto per una storia appassionante, seguita dentro e fuori lo stabilimento. La comunità operaia si ricreava anche dopo il lavoro in un enorme caseggiato costruito dall’azienda intorno introno al 1907 per dare alloggio agli operai: lo chiamavano “la Babilonia”. “Gli abitanti della Babilonia erano i primi forestieri, il primo nucleo di immigrati. Era gente che veniva dalle varie regioni, da altre cartiere Burgo: ognuno aveva il suo dialetto. Quando andavano nei negozi, nelle botteghe di Corsico, parlavano il dialetto. E i bottegai dicevano: ‘Ma da dove vegnen? Che Babilonia è?’”.
Parole al potere. Discorsi politici italiani, a cura di Gabriele Pedullà, Milano, Rizzoli, 2011, pp. CCXXII+870 – Antologia dei discorsi pubblici dal 1861 al 1994, curata da un italianista, preceduta da una Breve storia dell’oratoria politica nell’Italia unita che rappresenta una riflessione critica raffinata sulla potenza della parola e sulla sua capacità di farsi storia. Storia orale? Sì, ma dall’alto in basso: “Chi ha il potere parla perché può imporre agli altri di ascoltarlo (anche se non dice nulla), e più prolunga il proprio intervento, più manifesta a tutti i presenti la propria supremazia”.
Umberto Tommasini, Il fabbro anarchico. Autobiografia fra Trieste e Barcellona, introduzione e cura di Claudio Venza, Roma, Odradek, 2011, pp. 238. – Frutto di più di 16 ore di conversazioni tra un anziano anarchico e giovani compagni registrate nel 1972, questo libro è il racconto in prima persona della vita di un militante libertario dalla Trieste asburgica al ’68. In conclusione, un’intervista a Claudio Magris: “Se dovessi dare una definizione di cultura, direi che è, in primo luogo, non la conoscenza di determinati saperi, bensì l’organica, spontanea unità tra quello che si sa, quello in cui si crede e quello che si è. E tutto questo lo troviamo in Tommasini”.
Nell’ambito del Progetto Editoriale di Lidia Piccioni, Un laboratorio di storia urbana: le molte identità di Roma nel Novecento, (Premio Campidoglio 2007) segnaliamo le monografie pubblicate:
Monica Sinatra, La Garbatella a Roma 1920-1940, Roma, Franco Angeli 2006, pp.160La Garbatella è un quartiere di Roma che esercita un fascino unico. Questo libro ne ricostruisce la storia intrecciando le testimonianze della stampa d’epoca e la documentazione d’archivio con la memoria dei suoi abitanti. Dalla fondazione alla seconda guerra mondiale, il racconto si snoda lungo due direttrici: da un lato i ritmi dello sviluppo edilizio, dall’altro la vicenda della comunità di quartiere, la sua formazione a partire da componenti diverse, le condizioni materiali della vita, il suo modo peculiare di affrontare una quotidianità fortemente pervasa dalla presenza fascista, che in alcuni ambiti già prelude alla Resistenza. Un percorso nel tempo che getta la sua luce fino alle soglie dei nostri giorni.
Stefania Ficacci, Tor Pignattara. Fascismo e Resistenza di un quartiere romano, Roma, Franco Angeli, 2007, pp.176. Questo libro su Tor Pignattara, un quartiere della prima periferia di Roma sorto nel Primo Dopoguerra, risponde al bisogno di capirne l’origine e la storia, dall’interno. Attraverso la ricerca d’archivio, lo spoglio dei quotidiani, la raccolta di materiale inedito quali memorie e diari privati, cronache locali e, non ultimo, il dialogo con i suoi abitanti, l’autrice ricostruisce il lungo percorso che va dai primi anni del fascismo, ai mesi dell’occupazione nazifascista della città, alla lotta di Resistenza. Nasce così un vivo quadro d’insieme dello spazio costruito e abitato, di una comunità che si identifica e si racconta e così facendo narra il quartiere, delineandone aspetti inediti e rivelando l’esistenza di un microcosmo metropolitano che ancora oggi resta poco conosciuto.
Ulrike Viccaro, Storia di Borgata Gordiani. Dal Fascismo agli anni del boom, Roma, Franco Angeli, 2007, pp.192. Questa è la storia di una borgata romana, Borgata Gordiani: una delle borgate descritte da Pier Paolo Pasolini in tante sue pagine e soprattutto nel film Accattone; Franco Pinna l’ha immortalata più volte con la macchina fotografica, per rappresentare un terzo mondo ai margini della capitale.
Nei trent’anni di storia decisivi per lo sviluppo italiano e di Roma, questo libro sceglie di raccontare le storie dei suoi abitanti attraverso le loro stesse narrazioni: gli anni del fascismo, la lotta di liberazione, così come la cultura della comunità, la vita quotidiana e la lotta per la casa sono i grandi temi in cui si inseriscono i discorsi di chi ha vissuto la borgata. Alle loro voci si contrappuntano alcune voci note, quelle di chi l’ha vissuta per un periodo di tempo più breve, come Rosario Bentivegna e Sergio Citti, o di chi l’ha frequentata per rappresentarla, come Bernardo Bertolucci. A far da specchio, le fonti scritte legano la trama complessa della ricostruzione degli eventi.
Emiliana Camarda, Pietralata. Da Borgata a isola di periferia, Roma, Franco Angeli, 2007, pp. 144. Questo libro racconta la storia di Pietralata e dei suoi “ragazzi di vita”, celebri protagonisti dei romanzi di Pasolini. Frutto di un’ampia ricerca sul territorio, ne analizza il disagio e la dura realtà quotidiana, dalle origini – situabili negli anni Venti del Novecento – fino allo sviluppo e all’espansione edilizia dei nostri giorni.
In particolare l’esperienza della guerra, gli anni del fascismo e a seguire la stagione delle lotte per la casa, raccontati attraverso i ricordi dei protagonisti e la documentazione d’archivio, s’intrecciano con la profonda identità di borgata degli abitanti che, isolati dal contesto cittadino, trovano nella Chiesa e nel partito comunista le principali istituzioni di riferimento.
Bruno Bonomo, Il quartiere delle Valli. Costruire Roma nel Secondo Dopoguerra, Roma, Franco Angeli, 2008, pp. 208. Il volume ricostruisce il contesto in cui si sviluppò questo quartiere della prima periferia romana, la proprietà fondiaria e l’utilizzo dell’area da metà Ottocento fino alla sua edificazione, le dinamiche demografiche e sociali, le infrastrutture e i servizi, i luoghi e le forme di aggregazione, le questioni connesse all’identità territoriale.
L’analisi si concentra sul periodo compreso tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento ma, seguendo il filo di vicende quali le lotte dei cittadini per il “pratone” delle Valli e la realizzazione della linea B1 della metropolitana, la trattazione si spinge in avanti fino ad arrivare ai giorni nostri.
Eva Masini, Piazza Bologna. Alle origini di un quartiere “borghese”, Roma, Franco Angeli, 2009, pp. 192. Il volume racconta lo sviluppo del quartiere romano di piazza Bologna, muovendosi sul doppio binario dei meccanismi edilizi che sottendono alla sua costruzione e delle dinamiche sociali della popolazione che lo abita. Il testo ricostruisce i legami del quartiere con il regime, descrive l’impatto della guerra, e racconta la presenza della Resistenza e gli effetti dell’occupazione.
Alice Sotgia, Ina Casa Tuscolano. Biografia di un quartiere romano, Roma, Franco Angeli, 2010, pp.192. Attraverso le narrazioni orali, un lungo lavoro sul campo e un’accurata ricerca di fonti bibliografiche e d’archivio, il volume compie un percorso a ritroso negli spazi e nei tempi della storia del quartiere Tuscolano di Roma, il più grande quartiere capitolino del piano Ina Casa. Gli edifici in linea e le torri diventano, nei racconti degli abitanti, boomerang e grattacieli, e l’immagine che ne emerge spesso si discosta dal prevedibile, portandoci a ripensare al quartiere come a un esito temporaneo.
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Contatti
Per segnalare libri, video, audio, incontri e manifestazioni di storia orale scrivici: aisoitalia@gmail.com
Associazione Italiana di Storia Orale – Via San Francesco di Sales 5 – 00165 Roma