L’Associazione Italiana di Storia Orale AISO, membro della Associazione Internazionale di Storia Orale, che raccoglie storici, antropologi, sociologi, accademici e non, con soci attivi in ogni parte d’Italia, esprime la più viva preoccupazione circa la chiusura dell’Istituto Centrale dei Beni Sonori e Audiovisivi, già erede del patrimonio della Discoteca di Stato. Con questa chiusura si perderebbe un notevole patrimonio storico culturale, fino ad ora ordinato, catalogato ,conservato e comunicato in molti modi al grande pubblico oltre che a singoli ricercatori e studiosi interessati.
Si perderebbe un patrimonio di competenze: l’Istituto ha saputo tessere molti rapporti con università ed enti di ricerca, offrendo consulenze, incoraggiamenti, porgendo consigli e suggerimenti per la conservazione di materiali sonori (v. le registrazioni di interviste, oltre alla musica ecc.) e audiovisivi che si sarebbero altrimenti perduti. Ha partecipato con propri membri a corsi post laurea e non, tesi ad accrescere le competenze in questi settori.
Il tutto, con un budget modesto e senza che i dirigenti godessero di benefit altrove usuali, come macchine di rappresentanza con autisti.
La chiusura annunciata sarebbe davvero un fatto negativo per le generazioni future: difficile costruire un futuro su un passato di cui si sono perse le tracce.
L’Associazione Italiana di Storia Orale deplora con forza quanto avvenuto ed auspica un pieno, pronto ripensamento in merito.