La Finlandia, con le sue notti bianche, ha ospitato un considerevole numero di storici e storiche orali, nel XX congresso della International Oral History Association (IOHA), organizzato dalla rete finlandese di storia orale, dall’Università di Jyväskylä e dalla Finnish Literature Society.
Dal 18 al 21 giugno, in un ambiente cordiale, nelle strutture dell’imponente edificio Paviljonki a Jyväskylä, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di condividere interessanti esperienze, arricchendosi a vicenda.
Tra i relatori principali, Paula Hamilton dell’Università di Sydney, ha reso visibile nel suo discorso la storia di una comunità disuguale, salvando una memoria assente in Australia: le cameriere che sono state vittime di abusi e gli infanticidi che si sono verificati soprattutto durante gli anni ’30. “Il silenzio è più complesso che dimenticare, è silenzioso ma è ricordato”, ha detto.
Ene Köresaar (Estonia) con Storie di vita e politica della memoria dopo il 1989: una prospettiva baltica; Shelley Trower (Regno Unito), con Memories of Fiction: storie orali e esperienze di lettura e Alessandro Portelli, con una storia legata alla cultura della classe operaia e della globalizzazione, sono stati i relatori che ci hanno aiutato a riflettere su nuovi argomenti e sull’esperienza stessa quando si tratta di indagare sul passato per riportare alla luce storie collettive non evidenziate dalle narrazioni dominanti.
La lunga durata delle giornate estive, la sauna, la diafanità dell’atmosfera ci hanno accompagnato e ci hanno permesso di vivere un’esperienza unica, in cui colleghi di tutto il mondo ci hanno consentito di dare un’occhiata alle loro diverse realtà, salvando le parole inespresse, gli argomenti del silenzio, tracce lasciate da traumi in storie personali che non possono mai essere trovate negli archivi tradizionali.
La cena speciale (Serata finlandese), che includeva una crociera sul lago Päijänne, mangiando al Juurikkasaari, e gustando la “Bad Ass Brass Band”, che ha fatto ballare molti degli accademici con le loro bussole e rallegrare i loro cuori , mettendo la quota di cui tutti abbiamo bisogno per godersi la vita.
In chiusura, nell’assemblea generale dell’IOHA, la proposta di Singapore per l’incontro 2020 è stata accettata; sono stati eletti i membri del Consiglio 2018-2020, composto da: Sue Anderson (Australia) come presidente, Mark Wong (Singapore) come vice presidente e Outi Fingerroos (Finlandia) anche come vicepresidente. Il consiglio comprende rappresentanti del Nord America, del Sud America, dell’Oceania, dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa.
I partecipanti di tutti i continenti e di molte lingue diverse hanno potuto condividere le loro esperienze in un Convegno internazionale tenuto ogni due anni in diverse parti del mondo, che ha la particolarità di includere due lingue ufficiali: spagnolo e inglese. Ciò consente di aprire le porte a molti studiosi che preferiscono esprimere nella propria lingua i risultati della loro ricerca e che costringe l’organizzazione dell’evento ad avere il numero necessario di traduttori in modo che i rappresentanti di entrambe le lingue abbiano le informazioni necessarie. Pilar Dominguez, spagnola, ha sottolineato l’importanza della traduzione inglese-spagnolo-inglese e la necessità per le istituzioni ospitanti delle prossime conferenze di tenerne conto. I presenti hanno convenuto che è essenziale ottimizzare l’organizzazione al riguardo, in modo che le due lingue ufficiali possano essere rispettate.
La memoria e la narrazione, gli assi della XX Conferenza Internazionale di Oral History Association, hanno permesso di portare al presente l’anniversario di due eventi importanti nella storia della Finlandia: il Centenario della Guerra Civile Finlandese e la fine della Prima Guerra Mondiale.
Questo resoconto è stato scritto da Patricia Sampaoli – Univesidad Nacional de la Patagonia Austral, Argentina