CALL FOR PAPER PER IL CONVEGNO DI AISO – CA’ FOSCARI – ISTITUTO PARRI – ISTRESCO:
Imparare dagli errori. Difficoltà, complicazioni, ripensamenti nella storia orale
La ricerca storica con le fonti orali è un processo di costruzione della conoscenza che si basa sull’accumulo di esperienza, e quindi anche su prove ed errori. Negli ultimi anni, la comunità degli storici e storiche orali ha svolto un lavoro importante di elaborazione di procedure condivise (Buone pratiche per la storia orale; Vademecum per il trattamento delle fonti orali). Esse però non eliminano la natura intersoggettiva e quindi sempre sperimentale della storia orale. Infatti, ogni intervista, ogni raccolta di fonti orali, ogni prodotto che se ne ricava pone a chi fa ricerca problemi particolari, difficoltà, complicazioni; mette di fronte a scelte e poi alle conseguenze di queste scelte. A volte, la conclusione di un percorso di ricerca produce in chi lo ha condotto dei ripensamenti o – al limite – la presa d’atto di avere sbagliato qualcosa.
Tutti e tutte noi abbiamo imparato dai nostri errori, e dagli errori degli altri: per “errori” intendiamo decisioni che si sono rivelate inadeguate nella scelta dei testimoni o di come registrare (ambienti, microfoni, inquadrature), nel modo in cui abbiamo condotto le interviste e in cui poi le abbiamo trascritte, montate o interpretate, nella sottovalutazione delle conseguenze di ciò che abbiamo pubblicato e degli effetti che avrebbe potuto avere sulle persone intervistate o su terzi, nei modi in cui abbiamo conservato e archiviato – o consegnato ad altri, o smarrito – le nostre registrazioni. Dagli errori si può imparare, e agli errori si può porre rimedio, cioè trovare soluzioni per ridurre gli effetti di scelte poco accorte o poco consapevoli, o addirittura trasformarli in opportunità di nuova conoscenza.
Il messaggio che questo convegno vuole dare è duplice:
1. La storia orale è una procedura sperimentale che richiede allo stesso tempo preparazione ed entusiasmo, consapevolezza e curiosità, e in ogni caso duttilità e disponibilità ad apprendere, sia dai/dalle testimoni per ciò che hanno da dire sia dalle esperienze sul campo di ricerca per quanto riguarda la metodologia.
2. Non avere paura delle proprie incertezze o degli errori che si potrebbero fare, perché essi possono diventare un patrimonio di consapevolezza, un bagaglio di esperienza; inoltre, grazie al confronto con altri è possibile non solo prevenirli o ridurli, ma molto spesso anche capire come porvi rimedio, perché a volte difficoltà ed “errori” sono preziosi e generativi di nuova conoscenza rispetto ad approcci e temi della ricerca.
Invitiamo, quindi, ricercatrici e ricercatori, di ogni età e grado di esperienza, a presentare un abstract nel quale illustrare un caso, sperimentato in prima persona, che ha fatto emergere incertezze, complicazioni, problemi, interferenze o la presa d’atto di errori o scelte inadeguate, e insieme dar conto delle conseguenze, delle soluzioni e delle nuove conoscenze che l’esperienza può avere prodotto.
Le proposte dovranno rientrare in uno dei tre ambiti in cui il programma del convegno è articolato:
● Fare interviste, provocare memorie: casi di interviste che fanno emergere memorie scomode che producono tensioni o riaprono lacerazioni nelle persone e nelle comunità, e l’effetto a volte generativo che questo doloroso passaggio può produrre; difficoltà e sfide insite nelle interviste con testimoni “impossibili”, con generazioni “senza storia”, con narratori che condividono “regimi di storicità” diversi da quelli cui siamo abituati; situazioni di pericolo – per sé e per le persone intervistate – incontrate facendo ricerche di storia orale, e strategie di fuoriuscita e riduzione del rischio che sono state adottate; interferenze tra le campagne di interviste condotte da giornalisti e ricerche di storia orale; nodi e problemi della postproduzione delle videointerviste affidate a tecnici.
● Storia orale sul confine: possibilità, limiti e sfide affrontate dagli storici che cercano di raccogliere e archiviare fonti orali in zone di confine; i problemi della storia orale in aree segnate da conflitti interetnici, memorie contestate e stratificazioni di pre-giudizi; il problema del plurilinguismo e la scelta della lingua di comunicazione; interferenze tra discorso pubblico, giornalismo, public history e ricerca storica con fonti orali.
● Archivi orali: problemi ed errori nel campo della conservazione (archivi dispersi, o conservati male e deteriorati, o conservati senza metadati e inutilizzabili, o raccolti/conservati senza liberatorie ecc.); le campagne di interviste avviate senza avere programmato come valorizzarle e come conservare le fonti prodotte; i rischi di un uso giudiziario degli archivi orali; i rischi e gli inconvenienti possibili nel riuso di archivi orali e interviste registrate, per esempio in ambito didattico; i nodi della committenza e delle multiple e conflittuali fedeltà cui uno storico orale è costretto: p. es. nei casi di archivi orali promossi da un committente e resi poi segreti e inaccessibili dallo stesso committente.
Le proposte (max. 3000 caratteri), con un breve profilo biografico-scientifico (max. 1000 caratteri), vanno inviate a urska.lampe@unive.it entro il 31 marzo 2022, indicando nell’oggetto “CFP convegno storia orale”.
La Call si rivolge a chi svolge ricerche di storia orale, primariamente ai soci AISO, alla rete degli Istituti per la storia delle Resistenza e dell’età contemporanea – rappresentati nell’Istituto nazionale Ferruccio Parri – e a coloro che fanno ricerca in aree di confine e in contesti caratterizzati da plurilinguismo, storia condivisa e memoria contestata.
I “casi” ritenuti dal comitato scientifico più significativi e paradigmatici saranno presentati in sede di Convegno dai proponenti con interventi brevi capaci di far emergere i nodi problematici della pratica di ricerca (15 minuti), questi poi saranno analizzati e discussi da ricercatori scelti per animare il dibattito tra proponenti e partecipanti.
Il Convegno nasce dal tavolo di lavoro tra l’Associazione italiana di storia orale (AISO) e l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, avviato nel 2018 con la ricerca sulla memoria del ’68, proseguito negli anni successivi con il Censimento degli archivi orali e con il Vademecum per il trattamento delle fonti orali. La proposta di Convegno converge con il programma di ricerca Marie Curie dal titolo IT-POW Families, in corso presso il Dipartimento di studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia, avente ad oggetto la memoria dei prigionieri di guerra italiani in Jugoslavia e – più in generale – le memorie nei territori di confine dell’area alto-adriatica.
Il Convegno è organizzato da Associazione italiana di storia orale (AISO); Dipartimento di studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia; Istituto nazionale Ferruccio Parri; Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Treviso (ISTRESCO), con la collaborazione di Istituto di ricerca, sviluppo, e strategie della società, cultura e ambiente di Koper-Capodistria (IRRIS), Società storica del Litorale di Capodistria, Università di Ljubljana, Istituto veneziano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (IVESER).
Comitato scientifico:
● Bruno Bonomo – Sapienza Università di Roma e AISO
● Alessandro Casellato – Università Ca’ Foscari Venezia e ISTRESCO
● Giovanni Contini – Istituto per la storia della Resistenza di Pistoia e AISO
● Roberta Garruccio – Università degli studi di Milano
● Urška Lampe – Università Ca’ Foscari Venezia e IRRIS
● Gloria Nemec – Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli-Venezia Giulia e AISO
● Igor Pizzirusso – Istituto nazionale Ferruccio Parri e AIPH
● Elisa Salvalaggio – Istituto nazionale Ferruccio Parri e Istituto piemontese per la storia della Resistenza
● Francesca Socrate – Sapienza Università di Roma e AISO
● Marta Verginella – Università di Ljubljana
● Sara Zanisi – Istituto nazionale Ferruccio Parri
Il Convegno si svolgerà a Treviso e Venezia, il 10 e 11 ottobre 2022, in modalità mista: in presenza e a distanza.
La partecipazione sarà libera (se in presenza, nei limiti consentiti dalle sedi) e non sono previste quote di iscrizione. Un modo per sostenere liberamente l’iniziativa è iscriversi ad AISO.
Le relazioni presentate al convegno saranno proposte per la pubblicazione nella rivista (peer reviewed, trilingue, open access) “Acta Histriae” della Società storica del Litorale di Capodistria (fine 2023).