Università Ca’Foscari di Venezia
Palazzo Malcanton Marcorà
Aula Seminari Grande, secondo piano
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Le guerre non finiscono mai.
Dodici interviste a testimoni di guerra
a cura di Marco Chiarelli, Tommaso Saggiorato, Eleonora Stabile, Paola Trevisan
(Venezia, Temporale 2011)
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Ne parleranno con gli autori:
Alessandro Casellato – Ricercatore Università Ca’Foscari
Cinzia Crivellato – Rete provinciale insegnanti di storia di Venezia
La guerra contemporanea è il momento in cui pubblico e privato vivono il loro massimo intreccio. Essa trasforma lo spazio interiore degli individui non meno di quanto travolga il paesaggio che ne sta fuori. Non opera distinzioni nette tra fronte e retrovie, tra militari e civili, tra uomini e donne, tra adulti e bambini. Inoltre comincia di fatto prima di essere dichiarata, nella propaganda, e si conclude ben dopo che la sua fine è stata firmata, prolungandosi nella memoria di chi vi ha partecipato
o assistito. Anche in questo senso, oltre che per amara constatazione, possiamo dire che «Le guerre non finiscono mai».
Intervistare dei testimoni di guerra – qualunque sia stata la loro collocazione – significa fare i conti con tracce indelebili depositate nella memoria e nel corpo di ciascuno, perché la guerra è come una pietra miliare che segna con un “prima” e un “dopo” le storie di vita di chi l’ha vissuta. Proprio per questo motivo la memoria della guerra è un campo d’indagine tra i più praticati da chi si occupa di storia orale. Se è vero che è la guerra che ha legittimato la storia orale e l’ha fatta
entrare nel campo della storiografia, non è meno vero che la storia orale ha rinnovato la storiografia, cioè ha contribuito in maniera determinante a ridefinire negli ultimi decenni il modo in cui si studiano le guerre.
Sommario
- Alessandro Casellato Un’esperienza didattica diventata libro
- Marco Chiarelli, Tommaso Saggiorato, Eleonora Stabile, Paola TrevisanIntroduzione
MILITARI, PRIGIONIERI, PARTIGIANI
1. I fronti della Seconda guerra mondiale, 1940-1945
- Enrico Palù e Paola Trevisan E non si è sentito più niente fino alla mattina quando abbiamo visto tutte quelle navi. Arturo Gallinaro
- Marco Zamuner I signori non si fanno mai un torto tra di loro. Ultimo Collauto
- Tommaso Saggiorato Ho scelto di stare col popolo. Zeferino Zabeo
- Paola Trevisan E allora sempre bisogna esser furbi. Mario Chiara
2. Italia, 1943-1945
- Marta Pascolini Abbiamo combattuto per la libertà, per la democrazia. Valter Zorzenone
- Paola Montesano Come mai tu sei tornato e gli altri no? Ezio Costa
BAMBINI, DONNE, CIVILI
1. Italia, 1940-1945
- Francesco Fernandes Non prendetele, sono avariate. Clara I.
- Marco Chiarelli Sai, ho paura sempre, in tutte le cose. Mirella Bombarda
- Claudio Naccarati Te fumavi perché no te magnavi. Bruno Girardi
- Roberta Livio E comunque era bello vivere lì, in tempo di guerra. Marisa Pedrocco Dalla Venezia
2. Bosnia-Erzegovina, 1992-1994
- Giacomo Lanaro Il nazional-popolare ti può salvare la vita. Umberto Pizzolato
- Eleonora Stabile Non avresti mai detto che ci fosse stata una casa. Predrag Pijunović
APPENDICE
- Alessandro Casellato Le guerre non finiscono mai. Fonti orali, storiografia, culture di guerra
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Venezia, 28 Aprile 2011
“Le guerre non finiscono mai. Dodici interviste a testimoni di guerra, a cura di Marco Chiarelli, Tommaso Saggiorato, Eleonora Stabile, Paola Trevisan, è edito dall’Associazione culturale “Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino” anche grazie al contributo del professor Alessandro Casellato e dell’ex dipartimento di Studi Storici. Questa pubblicazione è l’esempio di come un’esperienza didattica possa tramutarsi in qualcosa di più; un modo per dimostrare che oltre all’esame individuale l’università può dare la possibilità agli studenti di realizzare un lavoro collettivo di cura ed edizione di un libro. Attraverso un lavoro di taglia e cuci le interviste raccolte dagli studenti sono state organizzate all’interno di un unico testo, facendo attenzione a non stravolgerne il senso, concentrandosi sugli aspetti che rendevano particolare (ed unica) ogni intervista; infatti, la trascrizione dell’intervista è frutto di un dialogo in cui il narratore, nel nostro caso il testimone di guerra, non è solo davanti al microfono ma interagisce con il ricercatore dando luogo ad un rapporto in cui entra in gioco la capacità di ascoltare e la curiosità. Un incontro unico che il lettore più attento potrà condividere preparandosi, per una volta, a cedere al fascino di vedere il mondo con gli occhi degli altri”.
Laboratorio didattico: «La storia fatta da me»
Che cos’è la storia? Chi fa la storia e in che modo? Le domande appena poste possono apparire ingenue, eppure dalla seconda metà del secolo scorso, con la nascita della “storia orale”, esse ormai non sono più così scontate, né tanto meno le possibili risposte. La nascita di una nuova idea di “fonte” storica, la testimonianza orale, si è andata affermando a partire dalle prime ricerche sul campo nonché con l’introduzione dei primi registratori, i magnetofoni. Da allora le tecniche di registrazione si sono enormemente affinate e le possibilità di riproduzione del suono e del video si sono diffuse capillarmente, permettendo un approccio alla storia, a partire dalle fonti orali, non più filtrato dall’ufficialità degli atti ma costruito sul rapporto tra singoli vissuti e punti di vista, tra i quali anche quello di chi pone le domande, poiché il proprio statuto si fonda sulla relazione e sul dialogo, e di conseguenza è possibile solo all’interno di un rapporto biunivoco alla pari.
Il progetto «La storia fatta da me» si ripropone di rendere partecipi gli studenti di questa possibilità metodologica, con l’obiettivo di sviluppare abilità sociali quali l’ascolto attivo e la capacità di creare relazioni costruttive, avvalendosi delle potenzialità che le nuove tecnologie ci offrono. Attraverso la discussione di tematiche tanto trascurate quanto attuali, quali ad esempio la memoria, la migrazione, la vita quotidiana, ecc si svilupperà la capacità di mettere i “saperi” e le generazioni in relazione tra loro, a partire dalla semplice curiosità personale, per arrivare alla produzione e trasmissione di testimonianze del nostro presente.