Come discusso nell’assemblea dei soci del 2014, si è costituito un gruppo di lavoro incaricato dall’AISO di stendere delle “linee guida” che possano aiutare i ricercatori ad affrontare i nodi deontologici e giuridici legati al trattamento delle fonti orali.
Obiettivo è definire alcuni principi generali – non un prontuario giuridico, un codice etico o un manuale operativo – che siano tratti dall’esperienza di ricerca degli storici orali e che tengano conto del quadro culturale e normativo in cui l’AISO opera, sul modello di quanto hanno fatto altre associazioni nazionali come la statunitense OHA, l’inglese OHS, l’australiana OHAA.
Le linee guida sono una sorta di autocoscienza della comunità di pratica degli oralisti; per questo esse dovranno essere il risultato di un lavoro il più possibile aperto e condiviso e potranno essere soggette a revisione ogni qual volta l’evoluzione del contesto e delle pratiche di ricerca lo renderanno opportuno.
Il gruppo di lavoro è composto da storici e storiche (Luis Fernando Beneduzi, Bruno Bonomo, Alessandro Casellato, Giovanni Contini Bonacossi, Roberta Garruccio, Gloria Nemec) e da due giuristi (Fulvio Cortese, docente di Diritto pubblico all’Università di Trento, e Alessandro Giadrossi, avvocato del Foro di Trieste).
Un primo confronto sul tema si era svolto l’8 e il 15 ottobre 2013, sempre a Venezia, in occasione del seminario “Le vite degli altri. Questioni deontologiche e giuridiche nell’uso delle fonti orali” (qui si possono leggere il programma del seminario e le trascrizioni delle relazioni: Le vite degli altri. Questioni deontologiche e giuridiche nell’uso delle fonti orali (trascrizioni) 15_09_2014). Anche nella Scuola AISO a Forlì, il 24 ottobre 2013, Manlio Calegari aveva affrontato un tema analogo, discutendo su che cosa fare del suo archivio di interviste (qui il testo).
Il gruppo di lavoro, che si è riunito a Venezia lo scorso 3 luglio, è aperto alla collaborazione di chi abbia esperienza di ricerca con le fonti orali e abbia sperimentato casi come quelli sopra citati: controversie legali (anche se non approdate in tribunale), criticità segnalate da terzi rispetto al proprio modo di lavorare, dubbi o incertezze di carattere deontologico o giuridico su singoli aspetti legati alla raccolta, all’utilizzo e all’archiviazione delle fonti orali.
Invitiamo pertanto quanti vogliano collaborare al progetto sottoponendo al gruppo di lavoro le proprie esperienze, a scrivere all’Aiso (a questa casella redazione@aisoitalia.org) e/o a dare la disponibilità per un colloquio telefonico o di persona.