Il convegno si situa all’incrocio tra un approccio metodologico, la storia orale, e un’area tematica, la storia del lavoro, ed intende indagare la storia orale del lavoro partendo dalla sua dimensione di lungo periodo per poi passare ad una ricognizione delle nuove ricerche in corso o appena concluse ed infine affrontare il tema dei prodotti culturali, anche nella loro caratterizzazione di Public History, che scaturiscono dal lavoro di ricerca storica tramite le fonti orali.
Prima sessione
La storia orale si è intrecciata fin dalle origini con la storia del lavoro, divenendone una delle metodologie d’indagine più proficue per l’età contemporanea e favorendo un’intersezione di temi e pratiche con la storia sociale, la storia popolare e della gente comune, la storia delle organizzazioni produttive e sindacali.
Gli storici impegnati nell’incrocio tra Oral history e Labour history condividono il senso di impegno civile e di responsabilità per la valenza pubblica del loro lavoro, tanto verso i propri testimoni “co-autori” quanto verso il rilievo politico-culturale delle ricerche che portano avanti, che uniscono la valenza pubblica della storia orale – che facilita la partecipazione dei testimoni al “fare storia” – al campo di intervento proprio della storia del lavoro, muovendo dal presente per guardare alla storia del proprio oggetto di indagine
Ad un passato ricco di esperienze si aggiunge oggi una nuova stagione di interesse. Il convegno intende esplorare questo terreno assai frequentato partendo da una prima sessione storiografica e metodologica capace di tenere assieme il passato della storia orale del lavoro con il suo presente e con le nuove prospettive che si stanno aprendo per il futuro sia come campi di indagine sia tramite l’utilizzo dei social network.
Seconda sessione
La storia orale, muovendo dall’ascolto, dai racconti e dalle testimonianze, permette di indagare i fenomeni storici da un’angolazione “interna” che prende le mosse dal punto di vista dei protagonisti, consentendo la messa a fuoco di aspetti che rimangono preclusi alla storiografia che utilizza solo la documentazione archivistica risultante dall’attività di enti strutturati. Fonti soggettive per eccellenza, le fonti orali per questa loro caratteristica hanno dunque la forza di mettere in primo piano la soggettività degli attori storici. Il valore euristico di questa metodologia applicata a un ambito come quello dei rapporti tra lavoro, conflitti del e sul lavoro e organizzazioni dei lavoratori, permette di illuminare zone sfuggenti, di meglio comprendere le dinamiche interne ai mondi del lavoro, le loro sfaccettature, il rapporto tra il lavorare e l’organizzarsi, la professionalità e il nesso con la conoscenza, la cultura e le identità, favorendo una ricostruzione problematizzante. Possono così essere rimessi in discussione approcci consolidati, in relazione a fasi già storicizzate, anche attraverso il riuso di fonti orali prodotte in passato, oppure aprirsi nuove piste di indagine per favorire la comprensione e la storicizzazione di quanto è più vicino a noi nel tempo ed attende ancora di essere indagato e compreso, anche nel suo rapporto con il presente. In aggiunta, l’ascolto del lavoro risulta essere un felice terreno di incontro interdisciplinare, dove la storiografia si incrocia e si confronta con l’antropologia, la sociologia, la psicologia.
Inoltre, sulla scorta di questa metodologia, si sta facendo largo una riflessione più ampia che focalizza la sua attenzione sul fatto che i rapporti di e sul lavoro, dentro le organizzazioni, in quanto rapporti umani, lungi dall’essere di carta sono prima di tutto fondati sulla parola, cioè sull’oralità. Esiste uno spazio di relazioni orali nel mondo del lavoro, tra i lavoratori, dentro alle loro organizzazioni e con le controparti datoriali, fatto anche di momenti collettivi (come le assemblee e i congressi sindacali), che aprono la porta all’utilizzo della documentazione sonora intesa in senso ampio ed alla messa a fuoco di questo spazio nel quale si svolge la storia.
Terza sessione
Accanto al libro come risultato di una ricerca si stanno facendo strada nuovi prodotti culturali: video, documentari, podcast, esposizioni, ecc. La sessione intende affrontare le particolarità e le problematiche specifiche delle nuove forme di restituzione, che spesso combinano pubblicazione cartacea con altri linguaggi di larga accessibilità e che si inseriscono nell’ambito della Public History.
LabOral
Storia orale del lavoro
Convegno
25-26 novembre 2021
Pistoia – Firenze
Promosso dalla FVL con il patrocinio di SISLav e AISO
Il convegno è realizzato grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura
25 novembre
14:30 – Pistoia
Biblioteca comunale San Giorgio sala Terzani
Sulla storia orale del lavoro
– Stefano Bartolini, Direttore Fondazione Valore Lavoro
Saluto introduttivo
– Elisa Salvalaggio, ISTORETO, Sara Zanisi, Fondazione ISEC
Il lavoro tra fonti orali, sonore e musicali. Lo stato dell’arte in Italia
– Giovanni Contini, Presidente Istituto storico della Resistenza di Pistoia
Come è stato studiato il lavoro attraverso le fonti orali, una ricostruzione autobiografica
– Marco Buttino, storico orale
Fare ricerca sul campo: a proposito di una ricerca sui braccianti africani a Saluzzo
– Roberta Garruccio, Università statale Milano
Dallo studio del lavoro alla ricerca sulla deindustrializzazione
– Camillo Robertini, Universidad de Chile
I social network. Una frontiera epistemologica per lo studio della storia del lavoro
ore 19:30
Passeggiata nel triangolo della memoria del lavoro, Durata 30 minuti.
Ritrovo in via Roma angolo via Cavour
26 novembre
9:30 – Firenze
Camera del lavoro di Firenze sala Di Vittorio
Ricerche
– Riccardo De Robertis, Università di Teramo
Fonti orali e processi produttivi: i lavoratori abruzzesi delle corde armoniche
– Maria Concetta Cappello, Università del Salento
Dopo il tabacco, la Svizzera. Le ultime lotte delle tabacchine leccesi
– Sonia Residori, Università di Padova, ANRP
Una “banda” di brave ragazze. L’occupazione della Conber di Vicenza nel 1975
– Alberto Scaggiante, storico del lavoro
Raccontare la ristrutturazione. Il cantiere navale Breda di Porto Marghera tra anni ’70 e ’80
– Natalia Batista, Istituto di Storia Orale Università Federale di Minas Gerais Brasile
Una lavoratrice non può essere un’attrice. Classe e lavoro nella vita di Maria Euzébio
Discussant: Stefano Musso, Università di Torino
14:30
Scene e voci
-Lorenzo Bertucelli, Università di Modena e Reggio Emilia
Introduzione: nel campo della Public History
-Renato Rinaldi, autore radiofonico – collaboratore Radio3
Le lotte del Cormôr. Un garbato sciopero alla rovescia
Podcast per “Tre soldi” di Rai Radio 3
-Lettura di un estratto del testo teatrale CÔRMOR IN LOTTA – cantata alla rovescia
di Andrea Collavino scritto a partire dai materiali d’archivio del progetto Le lotte del Cormôr
-Filippo Maria Gori, regista e antropologo
Filmare una lotta nel presente: la GKN
In collaborazione con Istituto Ernesto De Martino e Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico
Discussant: Alessandro Portelli, Circolo Gianni Bosio
Comitato scientifico
Stefano Bartolini, Fondazione Valore Lavoro
Alessandro Casellato, Associazione italiana di storia orale
Pietro Causarano, Università di Firenze
Stefano Gallo, Consiglio nazionale delle ricerche (CNR)
Fabrizio Loreto, Società italiana di storia del lavoro
Gilda Zazzara, Università Ca’ Foscari Venezia
Per il corpo docente l’iniziativa, essendo organizzata da Proteo fare sapere, soggetto qualificato per l’aggiornamento, è autorizzata con esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi come formazione e aggiornamento così come previsto dal CCNL che dispone la possibilità di partecipazione in orario di servizio. Su richiesta sarà rilasciato un attestato di partecipazione.