Care e cari tutti,
innanzi tutto grazie di esserci stati, e grazie degli ottimi riscontri che avete reso attraverso i questionari anonimi di valutazione dell’esperienza.
I nostri grandi “maestri” (e “maestre”) di storia orale Giovanni Contini, Bruno Cartosio e Francesca Socrate sono stati indicati da molti come i pezzi più “pregiati” della Scuola, insieme alle fotografie di Uliano Lucas e alle sue coinvolgenti parole: qui sotto un breve estratto del suo intervento, testimonianza esemplare di un modo di fare ricerca sul campo con la macchina fotografica e con la curiosità per le storie delle persone che si vogliono ritrarre.
Ci avete scritto che vi sono piaciute le esperienze “immersive”: la mostra sul ’68 realizzata da ISEC e dagli studenti di IUAV, e illustrata da Giorgio Bigatti e Sara Zanisi, e la relazione sul video 360 sul ’68 realizzato dalla Scuola civica di Cinema Luchino Visconti tenuta da Claudio Cipelletti.
Le relazioni dei più giovani – Marco Lo Cascio e Bianca Pastori – hanno innescato dinamiche di rispecchiamento in molti dei loro coetanei, o poco meno che coetanei, impegnati nelle ricerche di dottorato. AISO è una comunità intergenerazionale e anche la Scuola non è un corso ma uno spazio rotondo di mutuo apprendimento, in cui si impara gli uni dagli altri.
Tra le cose che avete chiesto, infatti, la più gettonata è stata la domanda di ritmi meno serrati e di maggiore tempo per il confronto aperto e non strutturato, per le domande a partire dalle proprie ricerche e per il laboratorio: avete ragione! Qualcuno avrebbe gradito anche una disposizione circolare delle sedie, per favorire questo approccio (ma eravamo quasi 40, ed è difficile trovare sale adeguate: però ci impegneremo!).
Più di qualcuno ha chiesto materiali integrativi: una bibliografia su ’68 e storia orale, innanzi tutto, insieme agli strumenti di trascrizione e di analisi linguistica presentati da Bianca e da Francesca. Un’altra richiesta avanzata è quella di entrare più in profondità nei casi-studio, con esperienze di ricerca che possano mostrare non solo la parte metodologica, ma anche quella di analisi: questo di solito lo facciamo nei seminari tematici e nei convegni, ma cercheremo di tenerne conto anche per le Scuole.
Molti hanno chiesto che questa esperienza non finisca così, ma possa proseguire in qualche modo, con la possibilità di rimanere in contatto con i compagni e continuare il confronto anche in modo decentrato. Questo anche per AISO è importante. Perciò abbiamo creato una pagina on line in cui chi vuole potrà inserire i propri dati e informazioni sulle ricerche in corso: dovrebbe esservi già arrivata una e-mail con il link al foglio in googledrive. La creazione di una “anagrafe” di chi pratica la storia orale in Italia è uno degli obiettivi dell’attuale Comitato direttivo: è un compito impegnativo, e questo che ci avete chiesto potrebbe essere il primo passo.
Tra le cose che ci ha fatto più piacere leggere è stata la dichiarazione di essere stati bene, di aver trovato un ambiente positivo e collaborativo, e di aver voglia di rivederci. Questo è merito dello “stile AISO”, ma è anche il frutto del lavoro svolto dalle istituzioni che ci hanno ospitato: BASE Milano e soprattutto ISEC, nella persona di Sara Zanisi, che ringraziamo in modo speciale.
Un caro saluto a tutte e tutti, e a presto rivederci, rileggerci, risentirci
Il gruppo AISO
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AGGIORNAMENTO 1.11.2018
Qui si possono leggere le relazioni di Marco Lo Cascio, Ai margini del ’68: progetto IRSIFAR di raccolta di fonti orali nell’area romana, e di Francesca Socrate, La memoria autobiografica del ’68: un’analisi linguistica.