L’espressione storia orale è una specie di stenogramma, un’abbreviazione
d’uso per riferirsi a quello che più propriamente andrebbe designato come uso delle
fonti orali in storiografia.1 Si tratta, nella sua forma più elementare, di aggiungere
alla tavolozza di fonti di cui lo storico può avvalersi anche quelle che si suol chiamare
testimonianze rese oralmente da parte di protagonisti o partecipanti agli eventi
su cui verte la ricerca, e registrate dallo storico. In questo senso, il concetto di fonte
orale si distingue da quello di tradizione orale: quest’ultima si occupa di forme verbali
formalizzate, tramandate, condivise, mentre le fonti orali dello storico sono narrazioni
individuali, non formalizzate, dialogiche (anche se possono inglobare elementi
delle forme tradizionali).
Per citare questo articolo:
Alessandro Portelli, «Un lavoro di relazioni: osservazioni sulla storia orale», in “www.aisoitalia.org”, n.1, gennaio 2010, URL: <https://www.aisoitalia.org/2009/01/un-lavoro-di-relazione/>
«Un lavoro di relazioni: osservazioni sulla storia orale» by Alessandro Portelli/ www.aisoitalia.org is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.